21 febbraio 2004

La musica è la musica

Un bellissimo articolo di Alex Ross sulla musica e le sue varie definizioni. Più che articolo sarebbe meglio chiamarlo "saggio", la versione stampabile ha prodotto dieci fogli A4 scritti fitti. Ma vi consiglio caldamente di leggerlo. C'è un po' tutto quello che ho sempre pensato sulla musica, e cioé che è stupido parlare di divisioni di generi in contrasto fra loro, la musica è musica.
Tutta la musica alla fine diventa musica classica, il percorso è sempre lo stesso, nuove idee, nuovi suoni all'inizio sono considerati atti di ribellione. Ross traccia 5 fasi attraverso cui passano i generi musicali, ad esempio nel Jazz:
Fase 1: la ribellione giovanile e il dixie.
Fase 2: si ha il cosidetto "imborghesimento" con le grandi orchestre swing.
Fase 3: La ribellione contro l'immagine borghese con il Bebop
Fase 4: Nuove avanguardie perdono il contatto con le masse con il Free Jazz
Fase 5: Periodo di ritracciamento con revival delle fasi precedenti.

Un circuito simile si può facilmente tracciare per il rock, i paragoni fra il Bebop e il Punk ad esempio sono lampanti. Al momento il rock sembra essere nella "Fase 5" con molto "deja-vu", band tipo, Strokes, Hives, Vines etc. Tutte variazioni secondo Ross, dei Kinks. (Qualcosa del genere scrissi nella mia recensione a Youth and Young Manhood dei Kings of Leon).

Straordinaria è la descrizione dell'Eroica di Beethoven e di come questa musica, che oggi è secondo i nostri canoni ovviamente classica, rappresentò un'autentica rivoluzione rispetto a Mozart e Haydn che erano considerati classici all'epoca di Beethoven, ma moderni ai loro tempi.

L'errore che gli apostoli della classica hanno sempre fatto è di aver unito l'amore per il passato con il rifiuto del presente. Ma la musica ha altre idee: odia il passato e vuole fuggire.

Lo spirito della musica:
Amo la vasta superficie del silenzio
Ed è mio immenso piacere romperla.
Carl Nielsen

L'articolo dal New Yorker potete leggerlo qui

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