28 marzo 2014

Su Rodriguez e A proposito di Davis

A proposito di Davis è l'ultimo film dei fratelli Coen. La storia che narra è quella di un cantante folk che cerca di sfondare, ma varie vicissitudini lo porteranno a fallire. Ciò che è interessante nel film è la ricostruzione di quel mondo di locali pieni di fumo dove si esibivano cantanti spiantati che dormivano sui divani degli amici e saltavano spesso i pasti. Ogni tanto qualcuno di loro riusciva a incidere un disco, ma pochi erano quelli che sfondavano davvero e vendevano. Emblematica, a questo proposito, la scena in cui un discografico consegna al protagonista uno scatolone di dischi salvati dal macero. Nella casa dove va a dormire quella sera trova uno scatolone identico con i dischi incisi dal collega che gli ha prestato il divano.
Recentemente su Rai 5 è stato mandato in onda lo splendido documentario su Rodriguez Searching for Sugar Man, ora per chi non sa la storia ve la riassumo in breve, Rodriguez era un cantante folk americano, negli anno '60 frequentava quegli stessi locali fumosi descritti nel film dei fratelli Coen. All'inizio degli anni '70 riuscirà a incidere un paio di dischi che venderanno pochissimo e poi passa nel dimenticatoio, chissà se anche lui se ne è tornato a casa a casa con lo scatolone di dischi invenduti, tuttavia nell suo caso accade qualcosa di incredibile, in qualche modo quei dischi arrivano in Sud Africa dove hanno un successo incredibile, diventa a sua insaputa una grande star. Sopravvive facendo il muratore e lavori di fatica, finché due sui fan sudafricani non decidono di cercarlo. Lo trovano grazie a internet e nel 1998 farà una tourné trionfale in Sud Africa. Grazie al documentario premio oscar che narra questa vicenda diventerà famoso in tutto il mondo (si è recentemente esibito a Bologna e Milano con grande successo).
Questa storia mi fa chiedere, ma quanti dischi di grandissimo livello sono stati incisi in quel periodo negli Stati Uniti per poi passare nel dimenticatoio? Per non parlare di dischi jazz, blues, rock etc... Ci vorrebbe qualche filologo che abbia accesso agli archivi delle case discografiche e si metta a cercare dei capolavori nascosti. Oggi non ci sarebbe neanche più bisogno di inciderli, basterebbe metterli in vendita in formato digitale.

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