3 gennaio 2008

Gli artisti non guadagnano dalle vendite digitali

Ne avevo già parlato tempo fa, ora Tom Yorke dei Radiohead lo ribadisce: gli artisti, dai download digitali guadagnano poco o niente. Questo perché le major fanno firmare contratti in cui la musica digitale non viene neanche menzionata, ne consegue che in certi casi molti artisti non percepiscono neanche un centesimo dalle vendite su iTunes o altri negozi digitali simili.

La Future Of Music Coalition spiega nel dettaglio le clausole capestro dei contratti che la case discografiche più importanti fanno firmare agli artisti, è una lettura molto interessante che consiglio soprattutto ai musicisti.

Oggi grazie a Internet esistono diverse vie per mettere in vendita la propria musica senza neanche dover passare per le etichette indipendenti (molte delle quali usano metodi del tutto simili a quelli delle major).

CDBaby e TuneCore ad esempio forniscono un servizio completo ad un prezzo accessibile per la distribuzione di dischi autoprodotti o di piccole etichette. Ovviamente dietro non si avrà la struttura promozionale di una grande azienda, ma anche in questo campo Internet ha tagliato molti ponti, e un gruppo relativamente sconosciuto italiano può vendere dischi in America e in Australia usando con profitto mezzi di promozione come ad esempio MySpace, Jamendo i blog e i podcast.

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Leggi inoltre da Ars Technica: Radiohead: Artists often screwed by digital downloads

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