26 dicembre 2008

Anche Uto Ughi massacra Giovanni Allevi

Da un commento al mio post su Allevi al Senato scopro di quest'intervista su La Stampa a Uto Ughi. Finalmente qualcuno che alza la voce, e il Maestro Uto Ughi, uno dei più grandi violinisti a livello mondiale non le manda certo a dire. Sì perché se certe cose le dico io, la cosa può essere irrilevante essendo il sottoscritto solo un musicista di banda dilettante, ma mi fa piacere che una delle massime autorità della musica mondiale condivida il mio punto di vista, e cioè che Giovanni Allevi è un gigantesco bluff. Riporto qui l'intervista a Uto Ughi di Sandro Cappelletto:
Che spettacolo desolante! Vedere le massime autorità dello Stato osannare questo modestissimo musicista. Il più ridicolo era l’onorevole Fini, mancava poco si buttasse in ginocchio davanti al divo». Uto Ughi non ha troppo apprezzato il concerto natalizio promosso dal Senato della Repubblica che ha avuto come protagonista il pianista Giovanni Allevi. Il nostro violinista lo ha ascoltato - «fino alla fine, incredulo» - dalla sua casa di Busto Arsizio e ne è rimasto «offeso come musicista. Pianista? Ma lui si crede anche compositore, filosofo, poeta, scrittore. La cosa che più mi dà fastidio è l’investimento mediatico che è stato fatto su un interprete mai originale e privo del tutto di umiltà. Il suo successo è il termometro perfetto della situazione del Nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze».

Che cosa più la infastidisce di Allevi: la sua musica, le sue parole?
«Le composizioni sono musicalmente risibili e questa modestia di risultati viene accompagnata da dichiarazioni che esaltano la presunta originalità dell’interprete. Se cita dei grandi pianisti del passato, lo fa per rimarcare che a differenza di loro lui è "anche" un compositore. Così offende le interpretazioni davvero grandi: lui è un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein. Ma anche rispetto a Modugno e a Mina. Questo deve essere chiaro».

Come definire la sua musica? «Un collage furbescamente messo insieme. Nulla di nuovo. Il suo successo è una conseguenza del trionfo del relativismo: la scienza del nulla, come ha scritto Claudio Magris. Ma non bisogna stancarsi di ricordare che Beethoven non è Zucchero e Zucchero non è Beethoven. Ma Zucchero ha una personalità molto più riconoscibile di quella di Allevi».

C’è più dolore che rabbia nelle sue parole. «Mi fa molto male questo inquinamento della verità e del gusto. Trovo colpevole che le istituzioni dello Stato avvalorino un simile equivoco. Evidentemente i consulenti musicali del Senato della Repubblica sono persone di poco spessore. Tutto torna: è anche la modestia artistica e culturale di chi dirige alcuni dei nostri teatri d’opera, delle nostre associazioni musicali e di spettacolo a consentire lo spaventoso taglio alla cultura contenuto negli ultimi provvedimenti del governo. Interlocutori deboli rendono possibile ogni scempio, hanno armi spuntate per fronteggiarlo».

Che opinione ha di Allevi come esecutore?
«In altri tempi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio».

Lui si ritiene un erede e un profondo innovatore della tradizione classica.
«Non ha alcun grado di parentela con la musica che chiamiamo classica, né con la vecchia né con la nuova. Questo è un equivoco intollerabile. E perfino nel suo campo, ci sono pianisti, cantanti, strumentisti, compositori assai più rilevanti di lui».

Però è un fenomeno mediatico e commerciale assai rilevante.
«Si tratta di un’esaltazione collettiva e parossistica dietro alla quale agisce evidentemente un forte investimento di marketing. Mi sorprende che giornali autorevoli gli concedano spazio, spesso in modo acritico. Anche Andrea Bocelli ha un grande successo, ma non è mai presuntuoso quando parla di sé. Da musicista, conosce i propri limiti».

Allevi è giovane. Non vuole offrirgli qualche consiglio? «Rifletta tre volte prima di parlare. Sia umile e prudente. Ma forse non è neppure il vero responsabile di quello che dice».

C’è un aspetto quasi messianico in alcune sue affermazioni, in questa autoinvestitura riguardo al proprio ruolo per il futuro della musica. «Lui si ritiene un profeta della nuova musica, parla come davvero lo fosse. Nuova? Ma per piacere!».

Ma come interpretare questo suo oscuro annuncio: «La mia musica avrà sulla musica classica lo stesso impatto che l'Islam sta avendo sulla civiltà occidentale?»
«Evidentemente pensa che vinceranno Allevi e l’Islam. Vi prego, nessuno beva queste sciocchezze».

Da La Stampa

61 commenti:

outsounds@gmail.com ha detto...

da farci un quandro...
da incorniciare... e da leggere spesso... almeno 5 volte a settimana...

e quanno ce vò ce vò

Thanks Mister Ughi ;-)

outsounds@gmail.com ha detto...

correggo quandro con quadro, naturalmente
[dislessia galoppante ;-)]

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Giusto man, e visto che da qualche parte si dice che chi non ama Allevi è difensore del "Vecchio" ho fatto un post su Cafiso.

L'altro commento l'ho eliminato perché va bene tutto anche insultare (moderatamente) Allevi, ma commenti razzisti di stampo fascista non li tollero.

Anonimo ha detto...

Viva Uto Ughi! Il grande maestro è così poco ipocrita (c'è chi preferisce "diplomatico") che non sembra nemmeno italiano...
Ho un programma per il computer che si chiama Band in a box e che genera automaticamente musica molto più interessante delle nenie di Allevi… ma se c’è gente che non distingue un Sax da una Tromba non mi stupisce che ci sia anche chi ascolta questo “musicista”, la propaganda mediatica nell’ultimo secolo ha fatto danni assai peggiori con il suo potere, per non parlare della televisione, uno strumento diabolico per lobotomizzare a distanza le persone dodate di una mente relativamente debole o semplice. Va detto che chi apprezza Allevi ne ha pieno diritto, non è questo il problema il mondo è bello perchè è vario, c’è gente a cui piace farsi frustare a carponi indossando solo un perizoma di pelle… Quello che addolora e imbestialisce è vedere musicisti italiani incredibilmente bravi e preparati di classica o jazz che dopo una vita di studi, otto ore di esercizi al giorno per anni e anni, dedizione religiosa alla musica e grandi sacrifici, anche economici devono andare a consegnare le pizze o emigrare all’estero per suonare musica di qualità mentre i vari Allevi occupano anche quei rarissimi spazi rimasti, dedicati alla classica o al jazz: viene veramente da piangere.
Mi hanno presentato stò tizio qualche anno fà mi pare a Peschici, sembrava essere la risposta italiana a Mozart (un pò in ritardo devo dire) dovevo suonare con un gruppo nello stesso festival Jazz, dopo di lui, e il sindaco che ha aperto il festival lo ha presentato come il più grande musicista della storia dell’umanita, io non l’avevo mai sentito e quando ha cominciato a suonare… Il primo pensiero è stato: ma questo non è jazz… ma che lunga quasta introduzione ma il pezzo quando comincia? Cosa? È finito? Era quallo il pezzo? Hahahahahahahahaha. La realtà come al solito supera la fantasia: non avrei mai pensato di rimpiangere Richard Clayderman. Ma poi chiamare Allevi per aprire un festival Jazz! È come chiamare Leone di Lernia ad inaugurare la stagione lirica della Scala di Milano (Con la differenza che Leone è un grande, lo adoro). Non vedo l’ora di sentire un duetto di Allevi con Kenny G. Ciao a tutti da London e buone feste. Roberto.

Anonimo ha detto...

Grazie del passaggio @Roberto, vedi anche io penso che la musica di Allevi abbia comunque diritto di esistere ma considerarlo il "Mozart del 2000" ce ne corre!!! se solo chi spara queste baggianate si rendesse conto della grandezza immensa di Mozart.

Mi hai fatto morire dal ridere a pensare Leone di Lernia che improvvisa qualche aria lirica in pugliese alla Scala:)

castel ha detto...

Uto Ughi parla da persona ferita nelle sue (smisurate) ambizioni. Affermare che uno come Allevi "In altri tempi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio" è illogico, ingiusto e - infine - assurdo. Allevi è certamente un megalomane (lo afferma lui stesso) ma è onesto e appassionato, come tanti. Il suo successo forse è improvviso, ma molti bidoni costruiti a tavolino non sono andati da nessuna parte e invece la sua musica ha incredibilmente ottenuto riconoscimenti da ambienti estremamente diversi, nazionali e internazionali, anche estremamente qualificati: e questi sono fatti. Forse ciò disturba taluni, ma purtroppo per ottenere risultati non basta l'impegno, ci vuole anche il talento, dei buoni alleati, una grande fiducia in se' stessi ed anche culo: e molti non hanno neanche uno di questi elementi. Il suo primo libro è un gioiello per chiunque - musicista o stonato - voglia cercare di capire come e dove nasca la creatività, un processo misterioso e pericoloso. Personalmente credo che debba ancora maturare come compositore, ma i numeri li ha, eccome! non a caso, comunque, le critiche più aspre vengono da parte dell'ambiente musicale più rinchiuso nell'elogio del virtuosismo fine a se' stesso (Uto Ughi è in questo senso è allo stesso livello mentale di un suonatore in una banda). Non so se Allevi rivoluzionerà il mondo della musica, ma per ora i presupposti ci sono tutti. L'unico rischio per lui è che il successo lo distragga dalla musica... Augh(i)!

Anonimo ha detto...

@Castel, io vorrei mi citassi questi fantomatici riconoscimenti internazionali, ho provato a inserire il suo nome sui tre quotidiani delle più grandi città degli USA: New York Times . Los Angeles Times e Chicago Tribune: Non c'è traccia di Allevi se non un l'annuncio di un concerto in un'oscuro centro culturale del New Jersey in una pagina di spettacoli del NYT del 2005 (ma nessun commento al concerto). Del famoso concerto al Blue Note non c'è traccia. (Almeno sul NYT, dove un "genio" non sarebbe passato inosservato). Poi per continuare il giochino, un po' per tigna, sono andato sul Times di Londra: niente. Sul Guardian di Manchester: niente. Su El Pais di Madrid: nada de nada, Su Le Monde di Parigi: Rien! Insomma non c'è traccia di Allevi sulla stampa internazionale che conta.

Anonimo ha detto...

Scusami Castel, ho letto il tuo commento e sono sinceramente perplesso:
"Uto Ughi parla da persona ferita nelle sue (smisurate) ambizioni"
Questa affermazione è insostenibile, che abbia esagerato nell'affermare che Allevi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio è vero, anche perchè se non sei raccomandato non ci entri facilmente ma Ughi stà difendendo una categoria di artisti e un genere musicale, non se stesso, dalla Wanna Marchi della musica, da un'operazione di marketing che ancora una volta ci dimostra che si può vendere qualunque cosa, anche le lattine con l'aria di Napoli. Quello che manda in bestia Ughi e penso come lui la maggior parte delle persone che capiscono qualcosa di musica, è che si confonda Allevi con la musica classica o il Jazz: non c'entra niente! e chi ha speso una vita per lo studio e la promozione di un'arte come la musica si sente oltraggiato quando viene paragonato a Allevi e ne ha pieno diritto, se Platinette sostenesse di giocare a pallone come Totti credo che tutti avrebbero fortissimi dubbi.
"ha incredibilmente ottenuto riconoscimenti da ambienti estremamente diversi, nazionali e internazionali" (ecco, incredibilmente)
All'estero dove? Ha fatto il tutto esaurito al Blue Note, certo era ad inviti... Questo truccheto è già stato usato con altri artisti italiani, siccome soffriamo in Italia di un disarmante complesso di inferiorità rispetto all'estero (si insinua subdolo il dubbio che forse un motivo ci sia) abbiamo bisogno dell'approvazione internazionale: ti garantisco che in Inghilterra dove vivo e in Francia e Spagna dove vado spesso nessuno sappia chi sia Allevi a parte qualche altro italiano rifugiato all'estero come me.
"...dove nasca la creatività, un processo misterioso e pericoloso" non ho letto il libro quindi non mi esprimo ma vorrei far notare che Allevi forse non è la persona più qualificata per parlare di creatività visto che i suoi brani sono costruiti a tavolino con un procedimento ben noto agli addetti ai lavori nell'ambito pop: si prendono elementi di altri brani che in passato hanno avuto successo e si mescolano sapientemente in maniera che ricordino all'ascoltatore qualcosa di familiare e che quindi piace, 'tanti auguri a te' per esempio è ricavata dalla seconda parte di giochi proibiti, quella in MI maggiore per intenderci, ha esattamente la stessa armonia ma alla metà del tempo. che poi la creatività sia misteriosa sono d'accordo (è misteriosa particolarmente per lui) ma pericolosa... forse lo è per l'establishment visto che le persone creative vivono quasi sempre un pò sopra le righe e hanno il deprecabile vizio di fare domande scomode, essere critiche e pensare con la propria testa.
"ma i numeri li ha, eccome!"
"ma per ora i presupposti ci sono tutti" Scusami Castel, chiaramente non voglio assolutamente offendere o portare questa interessantissima discussione sul piano personale ma se tu mi dici che Allevi ti piace e lo ascolti volentieri ne sono lieto, perchè comunque la musica è gioia e positività quindi ben venga anche Allevi ma come ho scritto in un post precedente c'è un programma per computer che crea in automatico musica più eccitante di quella di Allevi. Scusami ma i numeri e i presupposti non li ha, e trovo più autorevole e qualificata l'analisi di Ughi rispetto alla tua, ribadisco senza offesa, è chiaro che siamo in un territorio estremamente soggettivo visto che l'arte è parecchio ineffabile e soggettiva ma se tutti i musicisti che conosco e non, più il 90% dei miei amici non-musicisti lo trovano noioso e banale e in Internet lo criticano pressochè tutti forse un motivo ci deve pur essere.
"L'unico rischio per lui è che il successo lo distragga dalla musica" che dire: speriamo che abbia un successo pazzesco, per il bene della musica.

PS1 Castel, conosci Debussy? Se ti piace Allevi adorerai Claude Debussy, se non lo conosci procurati qualcosa, ti suggerisco per iniziare il Children's corner e colgo l'occasione per augurare a te e a tutti un fantastico 2009.

PS2 ho letto che ha venduto 160.000 copie di un suo CD: che le abbia comprate tutte il Maestro Ughi per distruggerle? Roberto.

Anonimo ha detto...

Una caduta di stile così evidente del maestro ughi non me la sarei proprio aspettata...Sputare sui giovani è come sputarsi in faccia!

Anonimo ha detto...

il maestro uto ughi non ha sputato sui giovani, al massimo solo su allevi...e ha fatto benone.

Anonimo ha detto...

personalmente credo che ughi difende la vecchia musica classica con questo non dico che Allevi è un genio...è un compositore io sostengo anche bravo perchè non so voi cosa sappiate fare ma non è proprio da tutti comporre cose che PIACCIANO ALLA GENTE, e la gente non ricerca musica raffinata, ognuno ha un suo genere che gli piace, se a voi piace il jazz perfetto, ma non venitemi a dire MAI vi prego perchè mi fate troppo ridere, allevi non è capace, se piace alla gente vuol dire che molti non la pensano così, e se la pensano così stupidi loro perchè nopn sarà capace ma molti ascoltano le sue musiche.
Ditemi ora, il talento musicale come lo vedete voi? da un mozart o da un bach? da un uto ughi che si limita solamente a SUONARE, certo ughi l'unica cosa che può fare è non suonare allevi, ma non certo criticare, anche io sono capace di dire a qualsiasi persona che paganini era piu bravo di ughi(perchè lui così ha fatto, paragonando vecchi autori ad allevi, dove non solo il talento è diverso e SOGGETTIVO, ma il tipo di musica è totalmente un'altra cosa....)
poi certo a me piace suonare il piano per i fatti miei ma preferisco cento volte suonare un pezzo io che sentire ughi da solo a suonare paganini, questo lo dico come parere personale, un violino da solo non ha la sostanza di un piano e il pezzo suonato piace o meno a seconda della persona, se a tantissimi giovani di oggi piace la musica dance che altrettanti definiscono stupida, vuota e ripetitiva (e tutto quello che volete aggiungerci), voi potete dire sfigati senza gusto, ma è un parere personale perchè sfido voi a comporre una cosa che piaccia, e questo lo dico per esperienza personale, nemmeno a me piace la musica dance però rispetto tutti, da quando ho notato che nel suo campo un mio amico sa fare molto bene il dj e allora? allevi sa comporre bene, piace alla gente questo è quello che conta, ughi sa suonare bene, piace ad altra gente.
Se non altro Allevi offre cose nuove, propone sue creazioni, sue idee, (non metto in dubbio anche secondo me tante non valgono però qualche brano gli è riuscito bene, e soprattutto sono d'accordo è un po presuntuoso), Ughi invece ripropone la musica che conosciamo da anni, quella di vecchi autore, come fanno moltissimi altri musicisti allora cosa lo differenzia da questi musicisti? la bravura nel suonare? a mio parere è bravo sicuramente ma ce ne sono molti altri come lui e anche meglio...pensate razionalmente prima di buttare merda addosso a ughi o ad allevi, rispettate vecchi e nuovi musicisti anche incapaci, lo capiranno da soli che non c'è talento se nessuno li va ad ascoltare, e per quanto riguarda il commento sul successo di allevi, scusate ma Ughi non è certo un esperto in marketing, se una cosa non piace non viene messa sul mercato, e il nuovo fatica a entrare nel mercato provatelo voi stessi chiedete ad un esperto, perfavore per un forte investimento di marketing ci vuole una base su cui si possa contare (senza troppi rischi di buttare all'aria un sacco di soldi perchè nessuno lo farà mai non sperate)

castel ha detto...

Onestamente credi che se un giovane con i capelli lunghi e ricci e gli occhiali alla moda suonasse in pubblico alla maniera di Debussy avrebbe il tutto-esaurito di Allevi? sai già la risposta.
E' DISONESTO considerare Allevi un imbecillotto truffatore incompetente ed incapace che bluffa furbescamente suonando musichette orecchiabili facendole passare per musica classica: i suoi lunghi anni di studio ed i risultati accademici lo confermano, così come la sua onestà nel raccontare il suo travagliato percorso professionale (si, lo so, anche altri più bravi di lui hanno avuto più problemi e meno fortuna) e la indiscutibile passione che mette nel suonare.
Si può criticarlo, ma demolirlo con la SISTEMATICA violenza-a-tutti-i-costi che leggo nelle argomentazioni qui ed altrove rivela ben altre dinamiche psichiche che con la capacità analitica hanno ben poco a che fare.
Platinette che vuole fare Totti... Wanna Marchi della musica... Uto ha fatto benone a sputare su Allevi... mah!
I tempi stanno cambiando! fino a pochissimi anni fa non esisteva l'universo digitale, Internet era uno strumento per specialisti, logico che qualcosa di mai visto prima debba succedere in campo musicale, specie in un ambito 'bloccato' come quello della musica classica (o colta).
Quanto ai riconoscimenti, è vero che a livello internazionale sono ancora pochi, ma preparatevi al peggio perchè nei prossimi anni Allevi e il suo 'tanti auguri a te' rappresenterà l'Italia musicale tanto quanto Bocelli (che occhio e croce dovete amare quanto Allevi) e - ahilui! - Ughi.
Per quel che riguarda la famosa macchinetta autocompositrice, se è per questo io ho una impastatrice che fa degli eccitanti dolci tutto da sola.
Infine, preciso che, per quel che conosco, Allevi non è che musicalmente mi piaccia particolarmente (a parte qualche brano che trovo geniale) così come non ascolto la musica classica (esatto! sono uno degli ignoranti!) ma non apprezzo solo quello che piace a me.

Polemica > Il Blue Note di NY è piccolissimo, io sono andato ad ascoltare un musicista ignoto (bravissimo!) e c'era la fila solo per i pochi posti in piedi; ergo, normale che ci possano essere posti ad inviti, che presumo riservati non solo ad incompetenti pieni di soldi.

Anonimo ha detto...

Meno male che esiste qualcuno ancora ragionevole. Tempo fa cercavo online recensioni di Allevi e ho trovato solo grandi elogi... Cominciavo a pensare di essere la sola a non considerarlo un grande genio. Anche io ho scritto un post sul mio blog su di lui, dato che questa intervista mi ha fatto ritornare alla mente la questione. Non volevo dire scemenze, del resto io amo la musica classica ma conosco veramente poco, e sempre da non addetta ai lavori.
Il problema comunque non è solo di Allevi, è di tutta una società post-moderna e ultracapitalistica che con la scusa della democrazia è diventata sempre più demagogica. Invece di tentare di innalzare i più ad un livello più alto del loro normale, si livellano tutti allo stesso livello di mediocrità culturale e di pensiero. Ho molta paura per questo, perchè Fabio Volo è considerato un grande filosofo esistenziale e Paulo Coelho un grande scrittore... Ma per carità, non voglio fare nomi. Dico solo che al giorno d'oggi tutti possono sentirsi molto acculturati mentre invece stanno solo respirando una solfa di banalità e prendendo per buono l'omogenizzato di ignoranza, superficialità e paroloni che i media hanno tutto l'interesse di proporre. Almeno una volta se uno voleva fare l'acculturato senza troppe pretese comprava le raccolte di Hobby And Work dei grandi della musica classica oppure i classici a duemilalire compton e newton. Sono tempi duri. Ma ormai anche le scuole e le università si orientano in questa direzione: non si boccia quasi mai, sempre voti alti, si premia la banalità, si riducono i programmi, blablabla. Meglio se la smetto di pensare a come siamo ridotti.
Cordialmente,
Dorian

Unknown ha detto...

A me Allevi piace, come mi piace ascoltare Beethoven o Mozart, o qualche canzone di Jovanotti, o Billy Joel, o i Beatles o vattelappesca.

A me non m'ha comprato nessuno, ma mi piace. E se ce ne sono tanti come me mi disprezza da persona, nonché da musicista, il parere quantomeno pompato di un "maestro" del violino, ma chiaramente apprendista di modi e accuse.

A me la sua musica rilassa e troverà lieto spazio se vorrò inserirla, in futuro, nella mia collezione.

Anche i Beatles erano poveri di tecnica, mai lontanamente paragonabili in composizioni ai più trapassati remoti Beethoven, Mozart. Erano 4 giovincelli raggruppati e cresciuti musicalmente dentro uno stanzino inglese. Neanche loro avrebbero mai trovato spazio in una sala da conservatorio. Nemmeno Battisti, se è per questo, nemmeno altri grandi che potrei nominare fino all'esaurimento.

Tutti avevano una personalità che è divenuta nella gente un messaggio nel corso degli anni, un motivo di "vedersi" nel periodo in cui vivevano.

Allevi non può farlo perché ha fatto applaudire qualcuno? Mi dispiace ma non si può dire di un ragazzo che semplicemente suona il piano come Allevi, quello che potrei accettare per una Britney Spears, la quale è veramente un'offesa d'immagine alla musica, brava solo a far vedere le tette, drogandosi e lesbicando pur di fare successo mediatico. Lo trovo immaturo e veramente fuori luogo da parte di un grande "luminare" della musica.

Sono veramente deluso, perché le offese rivolte in questa maniera, è un'offesa rivolta a tutti coloro a cui piacciono le note di un compositore qualsiasi che non sia un mostro di tecnica, ma che fa musica come gli piace a lui. Qualunque cosa egli componga e che sia con uno strumento, merita SEMPRE rispetto. Se fa anche successo, allora se è un successo strumentalizzato portami le prove che lo sia, oppure TACI e torna a suonare il tuo fottuto violino.

Saluti,
Tiziano

Anonimo ha detto...

Anche se mi pare che la battaglia sia comunque già persa voglio ancora una volta ribadire un semplice concetto che purtroppo sembra troppo complicato da capire per molti, quindi mi esprimerò nella maniera più chiara possibile con termini forse più in linea con gli ultimi post:
Allevi ha tutti i diritti di suonare quello che caz*o gli pare per chi caz*o lo vuole ascoltare ma non c'entra un beato caz*o di niente con la musica Classica o Jazz.
QUESTO È IL PUNTO. Chiunque lo può apprezzare o meno e a nessuno gliene fregherebbe niente se non si continuasse a confondere il cioccolato con la Me*da.
Castel, mi dispiace constatare che non parliamo la stessa lingua, omaggi comunque e grazie per il "disonesto". Roberto.

PS I Beatles o Battisti, che comunque sono dei geni che hanno fatto la soria della musica, non hanno mai preteso di suonare o comporre musica Classica o Jazz.

Anonimo ha detto...

Castel, ma tu pensi veramente che Allevi abbia qualcosa a che fare con Bocelli? Ma le orecchie le hai? Funzionano? Bocelli è un grandissimo cantante che merita tutto il successo che ha, Allevi è una sola. Sei veramente confuso.

Anonimo ha detto...

ma guarda @Tiziano che se leggi bene l'intervista Ughi lo ha detto chiaramente: "non bisogna stancarsi di ricordare che Beethoven non è Zucchero e Zucchero non è Beethoven. Ma Zucchero ha una personalità molto più riconoscibile di quella di Allevi" E lo stesso si può dire per i Beatles e Battisti.
Per chi continua con questa storia dei "Giovani" volevo ricordare che Allevi ha 40 anni.

castel ha detto...

Nel XX secolo quando gli esponenti delle avanguardie musicali, provenendo da una formazione classica (ma non sempre), hanno cominciato a deturpare i concetti, le strutture e i riferimenti musicali della loro epoca, hanno incontrato nel loro ambiente feroci critiche che hanno negato loro qualsiasi validità o senso musicale. Allevi è a modo suo un iconoclasta, ha lo stesso spirito di rottura che avevano i futuristi ma forme più accattivanti.
Certo, sono d'accordo che la nostra sia una società omologata e massificata, che adori idoli leggeri e fugaci, ma siamo sempre la stessa umanità e forse l'interessante di Allevi è proprio IL SUO RAPPRESENTARLA a livello creativo, sia nel bene che nel male, e questo lo rende per me figlio del suo tempo e perciò valido ed interessante. Forse è proprio la sua TRASVERSALITA' che piace e attrae.
D'altra parte, è veramente un problema se Allevi vuole stare o non deve stare dentro la scatoletta denominata "musica classica" o in quell'altra chiamata "musica jazz"?
Per me - che non sono credente - Allevi è un profeta ma saranno i fatti e il tempo a dargli (o non dargli) ragione. Intanto però beato lui che fa quel ca**o strano che gli piace e lo pagano pure.

Anonimo ha detto...

scusa Roberto ti dico solo una cosa, pensa ai Beatles, bravissimi e amatissimi da tutti ma quando in un'intervista john lennon ha affermato "siamo piu famosi di gesù cristo", se la sono presa in molti e per quello ha dovuto rimediare al danno, e questo te lo dico da ammiratore dei Beatles perchè a me piacciono molto come gruppo.
Comunque dimmi dove sta scritto che un compositore può essere solo un compositore di musica classica, jazz, pop o tutto quello che vuoi, beh guarda tanti gruppi i metallica sono stati accusati di essere degli incapaci per così dire perchè? perchè il metal da tanti è riconosciuto come rumore e urla (e quello definito heavy spesso anche secondo me lo è), beh successivamente sono usciti con un album che io nemmeno definirei metal tanto era tranquillo, oppure i system of a down, punk, eppure lost in hollywood è molto diversa e molto piu leggera nn da definire punk.
Quindi per favore, allevi non mi piace è una cosa, ma allevi non sa comporre per favore nn ditelo, e chi è che definisce la musica di Allevi puramente classica? chiamala musica classica moderna o leggera, ma che cazzo di discorsi sono anche nella letteratura c'è stato il classico e il neoclassico e allora? solo perchè si è ripetuto il classico con dei cambiamenti proprio come ora...

Anonimo ha detto...

Gli iconoclasti della musica del XX secolo? a chi ti riferisci? Schoemberg? Varese? Joplin? Castel, perchè non fai esempi concreti? Futurismo? A chi ti riferisci? A Marinetti? Balla? Boccioni? E cosa c'entra il Futurismo con la musica di Allevi? Sei sicuro di sapere di cosa stai parlando? I cosiddetti iconoclasti a cui ti riferisci sono stati dei grandissimi innovatori che hanno elevato la musica classica nella forma e struttura a livelli altissimi, fino al punto che è effettivamente il pubblico ha cominciato a fare sempre più fatica a capirla essendo diventata troppo cerebrale, Allevi suona melodie semplici e banali di nessuno spessore musicale, che i bimbi al terzo anno di pianoforte improvvisano di nascosto tra un'invenzione a due voci di Bach e un'esercizio dell'Hanon. Allevi NON è un innovatore NON è un profeta di niente, e questo lo capisce chiunque abbia una preparazione musicale di base. Allevi è un'iconoclasta solo in quanto la sua musica è paragonabile alla "Merda di artista" di Piero Manzoni e infatti la sua musica vende, come un barattolo di Manzoni si vende a 30.000 euro ma sempre merda è. Si è capito che ti piace Allevi e non riesci a farti una ragione che chi si intende di musica, gli ascoltatori evoluti o i musicisti lo stronchino miseramente. Che Allevi rapresenti perfettamente la decadenza culturale italiana è verissimo ma Allevi non si deve permettere di insultare i Musicisti che stanno nelle "scatolette", come le chiami tu, della Classica o Jazz che si sono fatti un culo quadrato tappati in casa a studiare per lunghissimi anni, non su Youtube come Allevi, per stare lì dentro. Non c'è posto per individui come allevi tra i musicisti geniali e dotati come Francesco Cafiso (che è veramente giovane, non ha 40 anni come il furbetto Allevi) ed è sacrosanto e giusto che Allevi venga neutralizzato da critica, musicisti e musicofili come un virus viene neutralizzato dagli anticorpi di un organismo sano. Castel, io non accetto il tuo snobismo con cui cerchi di convincere il mondo che i tui gusti musicali siano i migliori possibili e con argomentazioni risibili paragoni Allevi a Mozart o ai Beatles: Allevi non dovrebbe stare vicino a loro nemmeno in una frase, e questo dimostra che di musica non capisci molto e quindi non mi spiego perchè non lasci parlare chi ha più cognizione di causa, e comunque invece di andarti a sentire Debussy come ti avevo bonariamente consigliato hai fatto questa affermazione:
"Onestamente credi che se un giovane con i capelli lunghi e ricci e gli occhiali alla moda suonasse in pubblico alla maniera di Debussy avrebbe il tutto-esaurito di Allevi? sai già la risposta." Certo che sò la risposta, la risposta è SI, farebbe comunque il tutto esaurito perchè la gente che va a sentirlo ci va solo grazie al marketing che c'è alle sue spalle e per vedere i suoi capelli lunghi e ricci e i suoi occhiali alla moda: la musica poi è un fatto del tutto marginale. Quindi ricapitolando tieniti il tuo Allevi, condividilo con tutti quelli che vuoi ma perfavore smettila di cercare di sdoganarlo con chi ama e capisce veramente la Musica con la M maiuscola. Beato Allevi che fà i soldi grazie alla moltidudine di gonzi che ci sono in Italia, in questo è sicuramente un grandissimo genio. (ma poi fare i soldi è così inportante?)
Roberto.

Anonimo ha detto...

Giovanni Allevi è un bravo ragazzo, Uto Ughi un virtuoso del violino.

Quella di Allevi è una musica di merda.

Poco male. Anzi, buon per lui se riesce a mettere da parte qualche soldo, finché dura.

Semmai, a questa diffusa pazza voglia di musica strumentale e/o per solo piano, i padroni dell'informazione provino a rispondere comunicando al pubblico che esistono decine di straordinari pianisti jazz, ciascuno con una propria, copiosa discografia, e migliaia di meravigliosi album strumentali di vario genere (rock, jazz, fusion, progressive etc.). Vediamo se il pubblico è interessato anche a quelli. Dubito.

Uto Ughi si è mosso come un panzer, ma aveva ragione e, dal suo punto di vista, anche io mi sarei incazzato a morte.

Viceversa, sono solo un vecchio ascoltatore appassionato di musica, ne ho viste talmente tante che ormai nulla mi stupisce più.

Anzi, Jovanotti profeta della Sinistra forse era anche peggio.

Anonimo ha detto...

Rispondo all'anonimo che non si firma.
Per me chiunque può fare quello che gli pare io non sono ne moralista ne condanno o giudico nessun genere musicale. Se vogliamo dire che Allevi suona musica neoclassica mi và benissimo, che magari in futuro migliorerà la qualità della sua musica mi và benissimo ma quello che non sopporto sono i mistificatori presuntuosi. Se Allevi fosse veramente un musicista originale bisognerebbe creare un genere nuovo apposta per lui, come è successo con Ludwig van Beethoven e il Romanticismo (vabbè, lui era un "pre-romantico"), con Charlie Parke e il BeBop o John Coltrane e il Jazz Modale e poi il Free, con James Brown e il Funk e così via. Il problema è che Allevi è un'ospite indesiderato in alcuni ambienti musicali, perchè oggettivamente non ne condivide i principi e i canoni. Quindi forse ci dovrebbe fare il piacere visto che è un profeta, di inventarsi il suo personale genere musicale e rendere quindi tutti più felici, oppure autodichiararsi "musicista globale" al di sopra di queste piccolezze che sono i generi musicali (che in effetti hanno confini molto labili). John Lennon purtroppo ha detto la verità, le parole di "Imagine" dovrebbero essere insegnate a scuola: sono il manifesto per un mondo nuovo di pace e amore senza confini e religioni, che guardacaso da sempre sono pretesti per fare guerre dove la gente semplice muore e i furbi diventano sempre più ricchi: e infatti Lennon è poi stato eliminato da un killer condizionato dalla CIA (documenti EX top-secret lo confermano). Roberto.

dalì ha detto...

Ciao a tutti, volevo dirvi che mi sembra interessante questa discussione. Io dal canto io vorrei solo raccontarvi una storia, nel modo più neutro possibile. Aggiungo solo che a mio parere tutto dipende da cosa si cerca nella musica e, forse, nella vita in generale.
Da qualche tempo sentivo dei conoscenti parlarmi di questo Allevi ripetutamente, non dico che lo osannassero ma me lo "riproponevano" molto spesso. Così ho cominciato a prestare attenzione a questo fenomeno (nel senso etimologico del termine, senza ironia). Il primo approccio è stato "visivo": i cartelloni pubblicitari di Allevi con i tasti di pianoforte tra i riccioli. Li guardavo mentre andavo in strada in bici e mi chiedevo: "Che cosa sta cercando di comunicarmi con questa immagine? Quale idea della realtà mi propone? Quale innovazione nelle mie concezioni?" Queste sono le domande che mi faccio spesso in merito a qualunque cosa, dai cartelloni pubblicitari di qualsiasi genere ai piatti un po' strani che mi capita di assaggiare le rare volte che entro nei ristoranti "raffinati", dalle mostre nei vari musei alla musica che ascolto mentre sono al lavoro. Nel caso dell'immagine di Allevi, non mi era arrivato niente di nuovo, nulla di forte. Ma non sono un genio illuminato, e di solito non pretendo di risolvere tutto al primo sguardo: "La musica che scrive potrebbe aiutare a decifrare il suo messaggio", mi sono detto.
Allora mi sono procurato tre dei suoi dischi e li ho cominciati ad ascoltare. Non mi dicevano nulla, dopo qualche ascolto.Parecchie volte i primi ascolti non mi hanno entusiasmato: nomino due casi recenti, "Animals" dei pink Floyd e "Third" dei Portishead. Ho impiegato parecchi ascolti per "tollerarli", poi per gustarli, infine per amarli. Ma la sensazione fin dall'inizio, in questi casi, era diversa: non era semplicemente musica che non capivo, era un pugno nello stomaco alle mie concezioni della musica stessa e in generale alla maniera in cui io percepivo qualsiasi cosa intorno a me. Ho continuato ad ascoltarli non perchè qualcuno me lo chiedesse, ma perchè sentivo di essere in presenza di un enigma di cui dovevo venire a capo.
Con Allevi, niente di tutto questo. Mi sono detto, con molta tranquillità, che probabilmente ero io che ero stupido. Ho continuato ad ascoltarlo perchè qualche amico indirettamente me lo chiedeva, perchè mi arrivava un messaggio in tal senso anche dai media. Ho insistito. A volte mi capita di capire meglio le cose quando presto loro meno attenzione, e così ho provato la via "subliminale": ho cominciato a mettere Allevi come sottofondo al mio lavoro al pc o mentre facevo altre cose in casa. Era come se la musica fosse spenta. Non si generava nessuna emozione. Poco a poco, ho smesso di provare ad ascoltarlo e praticamente il discorso Allevi è stato archiviato senza quasi accorgermene. Quando l'altro giorno ho sentito che avrebbe suonato al Senato, la cosa non mi ha sconvolto più di tanto, poichè attualmente il Senato non riscuote da parte mia molta più stima del compositore ascolano. L'intervista ad Ughi sì, qualche risata me l'ha strappata.

cris

Unknown ha detto...

Bhe sinceramente è un peccato leggere quanto odio (o meglio, invidia) scateni Allevi.

Io (pianista semiprofessionista) amo molto più pianisti come Bollani o Einaudi o... ma le composizioni di Allevi, sebbene semplici, arrivano dritte al cuore e forse Uto Ughi (grande esecutore) sputa bile (come altri) solo perchè pur avendo studiato e ricevuto riconoscimenti per la capacità di esecutore, non ha mai "inventato" melodie che vanno dritte a muovere sentimenti.
Poi pubblicate pure un CD con canzoni fatte dal software Band in a Box, voglio vedere quante copie ne vendete e quanti teatri o arene riempite......AHAHAHAHAH !!

Ho una cugina (a Roma) che sta al 7° anno di pianoforte, e lei insieme alla sua insegnante di pianoforte hanno già visto insieme Allevi ben 3 volte per come lo amano. Tra le altre cose mi diceva che a Roma si fa anche la fila per riuscire a comprare le partiture di Allevi appena escono... Mi sa che piace anche a "chiunque abbia una preparazione di base".

Ma la domanda è: ma a chi interessa catalogare la musica di Allevi ?

Rosicate gente, rosicate.......

Anonimo ha detto...

Sono l'anonimo della "musica di merda". Esprimo apprezzamento per l'eccellente commento inserito da Cris, soprattutto nella spiegazione che dà di una musica dapprima sgradita o incompresa e poi amata. La differenza è tutta lì, io non trovavo le parole adatte per descrivere il fenomeno. Grazie.

Anonimo ha detto...

Middiofoot,
se leggessi meglio quello che ho scritto:
"Allevi NON è un innovatore NON è un profeta di niente, e questo lo capisce chiunque abbia una preparazione musicale di base" capiresti che questa affermazione non implica che Allevi non possa piacere a chiunque ma che và ridimensionato moltissimo e che non và paragonao a Mozart ma semmai a Richard Clyderman.
"melodie che vanno dritte a muovere sentimenti." di chi? I tuoi magari, quelli di altri magari ma di sicuro non quelli di chi è abituato ad ascoltare musica di ben altro spessore, Da Zappa a Brecker a Sibelius.
Pensare che un vero musicista possa essere geloso di Allevi è la cosa più ridicola che si possa concepire: un vero artista, musicista nello specifico, segue esclusivamente la sua creativita e compone quello che sente, al fine trasmettere emozioni provenienti direttamente dal suo microcosmo interiore, all'ascoltatore e se ne frega altamente del profitto, vivendo una vita al servizio dell'arte musicale ma questo è un concetto ben oltre la comprensione delle le persone che invidiano Berlusconi "il furbetto che ce l'ha fatta" come dice Grillo, le persone che ti giudicano in base a quanti soldi hai: l'equazione +soldi=+bravo e un'altro desolante prodotto del consumismo e stà contribuendo a dare il colpo di grazia all'arte in Italia e un pò dappertutto nei paesi occidentali. Le migliaia di musicisti che fanno musica meravigliosa in Italia e fanno fatica ad arrivare a fine mese se fossero interessati ai soldi farebbero qualcos'altro non ti pare? Magari farebbero i promotori finanziari o i brocker o i presidenti del consiglio o i calciatori o le veline.
Cris ci dà un illuminante esempio di cosa voglia dire pensare con la propria testa e non con quella degli altri.
Poi Middiofoot concludi con una domanda:
"ma a chi interessa catalogare la musica di Allevi?"
Ti rispondo io, non interessa a nessuno, se non a lui stesso, stando alle sue dichiarazioni.

Federica ha detto...

Qui il punto non è Allevi possa o non possa piacere, ma che, come spesso è stato scritto, non si puo' considerarlo un genio creativo. al massimo sono dei geni quelli che gli curano il marketing.
La cosa che FA MALE a tutti quelli che in un modo o nell'altro fano i musicisti, e lavorano con la musica, e fanno ENORMI sacrifici x sopravvivere in un paese dove IL MUSICISTA come professione non ESISTE, è che masse di persone pilotate dai media accorrano ai concerti di allevi facendosi belli di essere "acculturati" quando non hanno mai ascoltata una nota di Kozart (x stare nel classico) o di Monk 8per andare al jazz).
E' DOLOROSO.
quindi se qualcuno finalmente alza la voce e fa notare il bluff, io lo ringrazio...
Questo natale mi sono sentita meglio....

Anonimo ha detto...

Grazie Federica per la solidarietà, condivido pienamente e mi sono sentito meglio anch'io. Come musicista figlio di musicisti sottoscrivo una per una le parole del Maestro Ughi, e le tue. Buon anno nuovo, Roberto.

Anonimo ha detto...

Ragazzi si ride: è arrivata la risposta a Uto Ughi del sommo profeta del rinascimento musicale italiano:

Dalle colonne della Stampa, è arrivata la replica. Il titolo è tutto un programma: "Caro Ughi, lei difende soltanto la sua Casta"(1). Allevi va dritto al sodo: "A spartirsi la torta del potere musicale sono in pochi, una casta, impegnata a perpetrare la propria concezione dell'arte e la propria esistenza(2). È una lobby di potere fatta di protettori e di protetti, nascosti nelle stanze dei palazzi per molti irragiungibili(3). Dalla casta emerge sempre lo stesso monito: la gente è ignorante, noi siamo i veri detentori della cultura"(4). Fino al carico da 90 finale: "Io, a differenza di lei, non ricopro alcun incarico istituzionale(5), non ho fatto intitolare nessun Festival a mio nome (...) Alla luce delle sue parole sembra paradossale che lei sia Presidente dell'Associazione Uto Ughi per i giovani"(6).

(1) Primo errore: Uto Ughi difende tutti i musicisti veri e preparati, me compreso che suono tutt'altra musica, tutti i musicofili e la Musica stessa da un millantatore di mezzetà che si finge un giovane grande musicista ed è supportato da un'operazione di marketing gigantesca.
(2) Poverino, non ti hanno invitato al banchetto della musica Classica?
(3) E le case discografiche invece cosa sono? La stessa mafia, anche peggio e tu ne sei un prodotto.
(4) Ma quando mai! La cultura e a disposizione di tutti, con il peer2peer si può scaricare di tutto e ascoltare musica di tutti i tipi anche su Youtube (l'università e il conservatorio di Allevi) se poi la gente preferisce guardare il grande fratello magari è per pigrizia: con Internet si può accedere a quasi tutto lo scibile umano, tipo Wikipedia, chi è ignorante e disinformato al giorno d'oggi può biasimare solo se stesso e la televisione.
(5) E ci mancherebbe altro! Ma ti vuoi paragonare a Ughi? Tu hai bisogno di aiuto specialistico. E comunque non mi pare che ti sei rifiutato di suonare al Senato, ipocrita.
(6) Perchè? Esattamente il contrario: Ughi sta difendendo proprio i giovani talenti musicali italiani da un mediocre pianista quarantenne che suona musica vecchia, scontata, soporifera, trita e ritrita.
Viva Cafiso! Abbasso Allevi.

Roberto.

Anonimo ha detto...

Ciao Castel, ti prego per favore senti che cosa componeva e suonava Debussy un secolo fà, fai questo sforzo, te lo chiedo come un favore personale dura solo 2 minuti e 44 secondi, devi solo fare un click col mouse: poi fammi sapere cosa ne pensi, un cordiale saluto, Roberto.

http://www.youtube.com/watch?v=XMrdhgWR9Zk

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=yrQwb76NVx0&feature=related

Questa è una "composizione" di Franz List, suonata da un giovane "Pianista" che si chiama Bayram Karamenderes. Purtroppo List non può più suonare la sua musica per ovvi motivi ma pare che fosse proprio bravo...

Se proprio si dovesse invidiare un pianista magari sarebbe Friedrich Gulda, qui suona i Doors
http://www.youtube.com/watch?v=jhidkzL6TWU

Rifatevi le orecchie (orgia di pianoforti):
http://www.youtube.com/watch?v=3pxHOWVApPM&feature=related

J.S. Bach è scomparso nel 1750, è incredibile come la sua musica comparata a quella di Allevi (lo so, non dovrei) suoni più moderna, fresca e interessante in ogni singola nota:
http://www.youtube.com/watch?v=DAZ8KNsZSCg&feature=related

E adesso un pò di Jazz:
http://www.youtube.com/watch?v=957Yr3TdJXg&feature=related

Anonimo ha detto...

Allevi sarebbe giovane?
HAHAHA

http://www.youtube.com/watch?v=BKSRqAfgabA&NR=1

Anonimo ha detto...

Roberto forse non hai capito come gira il mondo la musica non è merda perchè non piace a te o non ha elevato spessore musicale, questo è quello che mi da fastidio che ognuno dia della merda agli altri solo perchè in confronto prende compositori ancora piu bravi, ma non siete voi basta incazzarvi ughi avrà le sue ragioni ma che lui continui a suonare quello che gli piace, conosco un sacco di gente che dice Allevi fa della buona musica ma non è nulla di che nulla di eccezionale e non è nemmeno bravo a suonare e dicono a me che sarei anche piu bravo (non avendo nemmeno fatto mai lezioni di pianoforte, ma da autodidatta in parte), questo lo confermo anche io ragazzi fatevene una ragione:
Allevi NON è un genio, EINSTEIN è un genio, i BEATLES erano dei geni, BACH, MOZART....erano dei geni che a 6 anni già componevano (quelli sono giovani non 40 anni e qui sono d'accordo), sinfonie ancora con meno di vent'anni e di una genialità strepitosa, qui sono d'accordo e sebbene io adoro come primo bach ad Allevi non sputo in faccia come fanno molti di voi, io ammiro Bach per quello che ha fatto, perchè sapeva suonare quello che componeva, ammiro Paganini se volete un violinista perchè oltre ad essere anche lui un altro genio componeva e suonava, Glenn Gould altro genio che principalmente suonava ma anche le sue poche composizioni erano veramente stupende (a mia opinione tutto questo ma chi sa di musica può confermare credo che questi siano geni). Allevi non sarà un genio però compone, e comporre non si tratta di elaborare musiche sempre piu complesse sempre piu geniali, c'è chi paragona la musica e la matematica, ma per me è sbagliato, chi suona lo sente dentro di se, se una musica ti prende, ti piace, lo senti dentro di te mentre la suoni, mentre la ascolti. Non sono da rispettare solo i geni, sono da rispettare anche coloro che espongono le loro idee, i loro sentimenti come musica, perchè se una cosa la scrivi poi la suoni dovrebbe piacerti, e se ti piace, ti prende, ti senti affine a questa musica. Non è tutto matematica mi dispiace, non è tutto dimostrabile a formule ascolta quante note ci sono quale melodia complessa c'è. Deve piacere al pubblico, piacere a te stesso, e se piace a te stesso e a tanta gente non sei piu una merda, non sei dio certo anche a me da fastidio questo vantarsi di Allevi, però non negato che del talento lo ha anche lui, e leggete di piu il dizionario talento: dote, propensione a qualcosa, capacità in un'attività, non vuol dire genio.

Anonimo ha detto...

Be' ragazzi, grazie a tutti per i vostri contributi, mi fa piacere che tutto sommato il dibattito si sia mantenuto su binari civili, a questo punto ci metto pure io un fantastico pezzo con un'orgia' di pianoforti. Sono Keith Emerson e Oscar Peterson in Honky Tonky Train Blues! (Con Carl Palmer alla batteria)
http://www.youtube.com/watch?v=ZvQIobg0BwU
Inoltre vi invito a leggere il post del 28 dicembre su questo stesso blog con il Rach tre di Olga Kern,
http://www.nightpassage.org/2008/12/il-rach-3-secondo-olga-kern.html
ne ho sentite tantissime versioni, ma una cadenza così m'ha letteralmente steso.

castel ha detto...

Grazie anonimi
apprezzo molto l'idea di segnalare i brani che indicate, utile ascoltarli quanto prima, c'è sicuramente da imparare qualcosa.
Preciso però che io parlo da non-musicista.
Visto che 'Cris' ci ha portato una utile esperienza personale, dico la mia. Ho cominciato ad interessarmi alla musica a 15 anni ascoltando jazz (ora ne ho molti di più) quando i miei amici ascoltavano Deep Purple e Huriah Heep, mi son fatto una cultura completa in materia ho letto di tutto e acquistato i capolavori segnalati dai testi sacri, ma poi arrivato ad un certo livello di conoscenza mi sono reso conto che avevo di fronte a me un limite insormontabile: non avevo più i mezzi per distinguere i personaggi tra loro, Fats Waller da Earl Hines, Coleman Hawkins da Johnny Hodges, ecc. potevo al massimo raggrupparli per filoni musicali (i pianisti dello swing, i sassofonisti pre bebop, ecc.), e sopratutto il jazz - superato l'aspetto sociologico o culturale - era diventato ormai un Regno della Musica, ormai per me sempre più astratto e incomprensibile a meno che... non mi mettessi a studiare musica jazz. Ho preferito cambiare genere ed interessi, abbandonando il jazz (tuttavia questo mi permette di cogliere le chiare influenze di Chick Corea in Allevi) e passando al rock, al pop e via evolvendo, che associavo più facilmente a sensibilità anche extramusicali, più legate alla mia età ed alle mie amicizie, com'era normale. In una parola, per apprezzare il jazz veramente a fondo dovevo essere un musicista, per ascoltare il rock-pop non era necessario.
Questa breve nota biografica solo per dire che, scondo me, con Allevi sta succedendo questo: che piace sopratutto ai non-musicisti in quanto - come la musica pop - trasmette anche significati COMUNICATIVI che viaggiano PARALLELI alla musica, e di cui la musica è solo una componente. Ma essendo che la sua è una formazione classica e presentandosi in in un contesto classico, contaminando il genere musicale ma non i suoi canoni formali (niente strumenti elettrici o voce, pianoforte solo, direzione d'orchestra), egli rappresenta oggettivamente un FENOMENO CULTURALE nel mondo classico e non nel mondo pop.
Se lo si prende così è meno 'doloroso' accettarlo?
I musicisti si alterano perchè colgono sfumature che loro sanno (o credono di sapere) cogliere, ma il pubblico che non conosce la musica ma l'ascolta ha dalla sua la sensibilità (che non si comanda).
D'altra parte Allevi al pubblico pop vuole parlare, e ha studiato a lungo e con ottimo profitto per avere il diritto di farlo.

P.S. 'Anonimo' per favore registratevi correttamente, ormai siete così in tanti con quel nome che non si capisce più nulla...

Anonimo ha detto...

Non riesco a farmi intendere è incredibile: Non me ne frega un beato ca**o di Allevi c'è spazio per tutti e per tutto su questo pianeta. Per me fà musica e basta, che incidentalmente a me non piace affatto ma chiunque è padronissimo di apprezzarlo, come molta gente apprezza i films di Natale dei Vanzina che a me fanno cagare ma risolvo il problema non andandoli a vedere e non rompo le palle a quelli che ci vanno fin tanto chè non mi vengono a dire che Fellini o Chaplin erano dei pirla in confronto ai Vanzina: allori li mi inka**o. Compongo musica anch'io a qualcuno piace e a qualcuno no ma anche se dovessi vendere un miliardo di copie non mi sognerei mai di dire "la mia musica avrà un'impatto sulla classica come l'islam sull'occidente" o cose del genere, questo lo dovrebbero dire gli altri e magari tra un pò di anni ma è così difficile da capire? Ma veramente un concetto così semplice non arriva? Io stò cercando di dare informazioni costruttive e strumenti per capire meglio la Musica che per me è come una religione, io rispetto le credenze e idee degli altri e voglio che gli altri rispettino le mie, i miei Dei sono Bach, Beethoven, Coltrane e Parker e Allevi me li bestemmia tutti quando si spaccia per grande musicista classico o jazz, ho diritto di inca**armi o no? O solo chi apprezza Allevi ha il diritto di sovvertire la realta paragonandolo a grandi musicisti, che non piacciono solo a me ma sono riconosciuti come grandi e immortali dall'umanità intera. Quando le composizioni di Allevi saranno materia di studio tra gli studenti di musica chiederò pubblicamente scusa ma per ora Allevi non ci dovrebbe scassare la min*ia con la sua megalomania vomitevole. Siccome continuo a ribadire gli stessi concetti in termini sempre più semplici ma qualcuno e inguaribilmente sclerotizzato sulle proprie idee preconcette forgiate dal martellamento mediatico, concludo qui la mia giornata annuale di educazione musicale di base, ho già perso anche troppo tempo, e mi ritiro nella mia "torre di avorio" a fare musica, magari complicata e fine a se stessa per la massa ma che mi rende felice come tutti i soldi del mondo non potrebbero mai fare.
Anonimo, un pò di esperienza su come gira il mondo forse posso dire di averla visto che sono nella mia mezzetà come l'attempato Allevi: ci sono i piglianculi, i mettinculi (come Allevi) e qualcuno che a fatica riesce a sfuggire a queste due categorie, come me. Auguri di buon anno nuovo a tutti i liberi di spirito.

Anonimo ha detto...

Non mi sono firmato, Roberto.

PS Castel, trovo il tuo ultimo post molto sensato e scusa se mi scaldo un pò troppo a volte, rispetto comunque le tue idee, auguri di cuore.

robmansax ha detto...

Grazie Renato per aver postato Olga Kern in Rachmaninov, non la conoscevo, ho ancora la pelle d'oca, che meraviglia, energia, dolcezza, cuore, fuoco e passione padronanza assoluta dello strumento. Ho nooo non resisto: t'immagini Allevi a dirigere il concerto? Meno male che qui a Londra dove vivo non lo conosce nessuno, già ho grossi problemi per colpa del berluska, lo pigliano tutti per il c*lo e io devo sempre spiegare che non tutti gli italiani sono come lui... se per disgrazia Allevi dovesse essere avvistato qui mi toccherà cambiare nome o dire che sono della Svizzera italiana meno male che in europa e nel mondo gli italiani conosciuti sono Modugno, Pavarotti, Bocelli, Ramazzotti e la Pausini. Ciao.

Anonimo ha detto...

Era ora che qualcuno lo dicesse pubblicamente.
Allevi è figlio di quella comunicazione che se ne approfitta dell'ingenuità e della non conoscenza della gente. Abbiamo bisogno di eccellenze vere non di deficenze ( intese come mancanze). La mediocrità non deve pagare anche nell'arte.

Damiano Miotto
damiano@misstake.org

Unknown ha detto...

x Anonimo

però non mi paragonare Allevi a Berlusca ! Berlusca è uno che solo amicizie potenti e "massoneria" gli hanno permesso di arrivare dove è arrivato.

Allevi invece è stato scelto i "consumatori" e lui, ed il suo staff, dopo ha ben cavalcato l'onda e sfruttato il marketing...in fondo se non fosse stato per Spike Lee che sceglieva il pezzo per la pubblicità nessuno ancora lo conoscerebbe (il primo album è passato inosservato).

Anche io sono un pianista che è cresciuto a Zappa e Jarret, Prince e Brecker, Yellow Jackets e PFM.... che c'entra ? Ma se tutti i teatri sono pieni quando suona Allevi è solo perchè arriva al cuore di molti (sia ineducati musicali che educati). Certe volte il bello arriva dalla semplicità !!

Sicuramente Allevi ha sbagliato a rispondere a Ughi...si poteva liitare a dire di non ascoltarlo e basta e non polemizzare con un artista mondiale con durata pluriennale...in fondo tra 10/20anni si potrà dire seriamente chi è stato Allevi (non ho mai amato Madonna, ma se un artista per 30 anni sta in cima alle classifiche non può essere solo marketing).

PS. Ha suonato anche in Cina dove ha diretto un'orchestra cinese per le Olimiadi...

Anonimo ha detto...

@Middlefoot: "Io (pianista semiprofessionista) amo molto più pianisti come Bollani o Einaudi" Come si fa ad amare contemporaneamente Bollani ed Einaudi? non mi stupisce che poi ti piaccia Allevi. comunque oramai funziona così... tutti hanno il diritto di suonare e ciascuno di ascoltare:se vivessimo in un mondo meritocratico le pop star suonerebbero nei pub e Sciarrino farebbe il pienone in piazza. Allevi ha successo come quello di qualsiesi musicista POP, e nessuno ormai si mette a contestare il successo della musica pop. quindi che abbia successo non c'è da mereavigliarsi. C'è da indignarsi quando il giovane quarantenne si spaccia per per un musicista raffinato. non lo é. Si potrebbe obiettare 'é talmente raffinato e innovativo che i tromboni accademici non lo capiscono'. Risposta: No, perché allevi non innova, ma al contrario ruba cose vecchie e fa collages.

Anonimo ha detto...

ingsme

Unknown ha detto...

@Luca

Bhè anche io (pianista semiprofessionista) amo di più pianisti come Bollani (che seguo da almeno 7/8 anni) ed Einaudi, ma questa è un'altra storia !

Allevi ha un linguaggio semplice (troppo ?) che arriva facile alle persone. Io a priori non lo volevo sentire e dopo che l'ho ascoltato e visto ho capito perchè piace, perchè viene visto come un ragazzo (anche se di 40 anni) semplice ed un pò sconclusionato che parla con la musica.

Poi ci risentiamo (ripeto) tra 10 anni e se ancora dura, vuol dire che ha qualcosa da dare e da dire e che un messaggio semplice certe volte aiuta a "smuovere" emozioni che concetti di difficile fruizione (o comunque non per tutti) non riescono a "smuovere". L'arte, non dimentichiamoci, non è un esercizio di stile ma un mezzo per dare e generare emozioni.

io non credo che Allevi si sia mai paragonato a Mozart, forse qualche inavveduto commentatore può averlo fatto, lui mi sembra troppo intelligente per fare questi errori di presunzione...

Anonimo ha detto...

Mah mettiamola così. In molti campi artistici e intellettuali ci sono professionisti di altissimo livello che producono sia una linea "seria" e una linea "pop" o di "divulgazione". La linea "seria" serve a realizzare il bisogno intrinseco di creare e di innovare di ogni mente creativa, e risulta gradito agli esperti. La linea "pop" serve a soddisfare i bisogni di un pubblico alle quali mancano (non per colpa sua) le chiavi necessarie per decifrare la bellezza o il valore del prodotto "serio", e che in questo modo ne risulta - relativamente - arricchito. Allevi può essere paragonato a un artista che produca solo una linea "pop" (a meno che il futuro non riservi degli inediti). Nel campo filosofico (il mio campo) può essere paragonato forse alla figura di un De Crescenzo. Ebbene: io ho una grandissima stima per De Crescenzo, come divulgatore di filosofia. E non solo perché se mia madre non mi avesse messo in mano la sua "storia della filosofia greca 1 - i presocratici", quando avevo 13 anni, due anni prima di incontrare un pallosissimo prof. di di liceo, probabilmente non avrei mai sviluppato quella che per me è diventata la passione di una vita. (E quasi la mia professione, anche se precaria: sono assegnista di ricerca). Chiaramente la "filosofia" di cui parla D.C. ha poco a che vedere con i trattati che ora possono provocare la mia curiosità e darmi piacere (trattati spesso molto tecnici di filosofia "analitica"). Ma solo un folle sosterrebbe che, per questo motivo, essi siano più adatti di De Crescenzo per qualcuno che sia ancora "vergine" in materia.
Come dicevo, non stimo De Crescenzo solo per il debito di vita. De Crescenzo è sicuramente una persona intelligente (non si sarebbe laureato in ingegneria e non avrebbe lavorato all'IBM!) e colta (colta nel modo in cui un appassionato brillante si avvicina alla cultura, qualcosa di completamente diverso rispetto alla cultura dell'esperto). E' grazie a queste doti che il suo racconto sulla (e di) filosofia funziona, riesce a incuriosire e ad appassionare.
Seguendo l'analogia, è difficile non riconoscere ad Allevi un merito molto importante, quello di avvicinare alla musica classica (non pop!*) persone per le quali forse Beethoven o Mozart risulterebbero indigesti, almeno di primo acchitto. Tutto ciò risulta ancora più importante vista la situazione, denunciata da molti blogger, nella quale imperversa la cultura musicale italiana (e che forse spiega la non-necessità e il non-successo di un Allevi in Germania, gingle pubblicitari a parte).
Ecco, io non trovo che questo aspetto del fenomeno Allevi, se verificato, conti poco. Forse molti di coloro che scrivono in questo blog non si rendono conto di quanto la loro (presunta) superiorità di gusto musicale dipenda dalla fortuna di essere stati esposti alla musica classica (o jazz) nei tempi e dei modi adeguati, qualcosa di cui certo non hanno alcun merito. Ciascun bambino, adolescente o adulto, che non avrebbe mai comprato un cd di Beethoven se non si fosse imbattuto prima in Allevi (magari, perché no, anche in virtù dei suoi cappelli) dovremmo dire "grazie" al giovane quarantenne marchigiano!

Quello che ho trovato veramente triste oltre che deprecabile nella intervista di Uto Ughi è la totale mancanza di attenzione per questo aspetto del fenomeno Allevi, seppure esso sia il più evidente. Prima di criticare Allevi, uno come Uto Ughi dovrebbe chiedere a sé stesso "cosa ho fatto, nel mio piccolo, per aiutare la diffusione della musica classica tra gli individui più svantaggiati relativamente a questo bene?". Certo di Allevi da fastidio la posa da genio (e da "giovane"), ma tale vizio mi risulta assai più digeribile della spocchia del Maestro Ughi.

robmansax ha detto...

Caro Michele,
ho letto con interesse il tuo post, che offre una lettura positiva del fenomeno Allevi. Tuttavia mi trovo un pò perplesso su alcuni punti.
Mi piace l'idea della linea seria e pop, un dualismo che però sulla base della mia esperienza personale nel campo artistico, sembra più scaturire da esigenze concrete di sopravvivenza economica, piuttosto che da una sentita necessità dell'artista di raggiungere un pubblico più ampio, i veri artisti solitamente non amano compromettere la propria creatività se non per la pagnotta (la fame è brutta). Per quanto riguarda il pubblico a cui mancano gli strumenti per decifrare la bellezza o il valore del prodotto serio, non vedo per quale motivo questa categoria di persone non possa semplicemente e gioiosamente fruire di prodotti, ampiamente disponibili, più adatti alle loro capacità o effettuare uno sforzo per dotarsi di strumenti migliori che gli consentano di capire e apprezzare creazioni artistiche più sofisticate. Non sò quanto l'analogia tra De Crescenzo e Allevi mi convinca, forse non molto, per il motivo che musica e filosofia sono troppo diverse tra loro quindi viene un pò a mancare il comune denominatore, la filosofia "amore per il sapere" si può considerare un pò semplicisticamente una scienza mentre la musica si può considerare altrettanto riduttivamente un'arte, due disciplene che differiscono in troppi punti. Michele, la musica classica di natura più semplice, più adatta per parlare alle masse esiste già ed è bellissima, come esistono già musicisti di eccezionale valore e preparazione che lottando contro i mulini a vento dedicano la loro vita con dedizione missionaria alla divulgazione musicale tra mille difficoltà economiche, e indifferenza delle istituzioni, mia mamma, scomparsa di recente, ha dedicato tutta la vita all'insegnamento della musica di base all'asilo e alle elementari con un amore e una passione commoventi, morendo quasi povera, e ti garantisco che il 99% dei suoi ex allievi diventati oggi adulti, non solo non trovano Mozart e Beethoven indigesti ma ascoltano musica di grande spessore che contribuisce a farne degli individui più ricchi interiormente e felici. Se parliamo quindi di esposizione nei tempi e nei modi adeguati, concentriamoci sulla scuola italiana che fà acqua da tutte le parti è mi sembra davvero troppo naif pensare che chi ascolta oggi Allevi possa comprare domani un CD di Beethoven, più facilmente comprerà il prossimo CD di Allevi sostenendo per di più di essere esperto di musica classica poichè ascolta Allevi. Raccoglierei inotre un pò di informazioni per quanto riguarda l'attivita di divulgazione musicale le Maestro Ughi, scoprirai Michele, che non avere un'etichetta discografica alle spalle che investe una fortuna per scatenare un'uragano mediatico in previsione di lauti guadagni, limita fortemente se non completamente l'accesso al grande pubblico e infatti mi sembra che tu non sappia nulla dei concerti gratis di Ughi:
http://imagoromae.blogosfere.it/2006/08/uto-ughi-concerti-gratis-per-roma.html
e questa è solo la punta di un iceberg, informati sul prezzo del biglietto per andare a sentire il "profeta del nuovo rinascimento musicale italiano". Parlare di spocchia verso una persona che vede giovani, meravigliosi talenti musicali italiani che fanno fatica a tirare avanti e a trovare spazi per farsi conoscere calpestati da un quarantenne megalomane affetto da delirio di onnipotenza, di una mediocrità musicale inbarazzante è perlomeno fuori luogo. A me sembra più che comprensibile la rabbia e la delusione di Ughi nel vedere uno dei pochi spazi rimasti alla musica classica per raggiungere il grande pubblico, cioè il concerto di Natale al Senato, destinato a Allevi, che dopo aver studiato direzione d'orchestra su Youtube dà l'idea all'uomo della strada che in fondo la musica classica sia un grande bluff e che 10 anni di studio del pianoforte o direzione d'orchestra siano solo un modo per passare il tempo senza fare un lavoro serio. Questo sarebbe il modo migliore per avvicinare la gente alla musica classica?
Allevi, NON ABBIAMO BISOGNO.

Enrico Cosimi ha detto...

secondo me allevi sta alla musica classica come giacobbo di voyager sta alla ricerca scientifica. anche se tutti abbiamo il diritto di esprimerci (attraverso la musica, la pittura o altro), questo non significa che si faccia automaticamente "arte".
ho notato, nei vari forum che contrappongono "alleviani" a "ughiani", che i primi tendono a generalizzare la difesa del loro idolo su taluni temi ricorrenti:
a) ughi esegue e non compone, quindi è culturalmente inferiore;
b) allevi ha successo, quindi è dalla parte del giusto;
c) chi parla male di allevi ne è invidioso.
Personalmente, sono un musicista professionista che pur non guadagnando di SIAE quanto allevi, comunque si mantiene con la musica e - con tutta la calma di questo mondo - sono quantomeno "persona informata dei fatti"; butto sul piatto i miei 2 centesimi di contributo alla discussione:

a) il normale corso ministeriale di studi che culmina con il diploma di strumento (pianoforte, violino, arpambone...) contiene al suo interno un esame di armonia complementare, attraverso il quale tutti, ma proprio tutti tutti, gli studenti imparano ad armonizzare i bassi di jacopo e gennaro napoli in maniera scolasticamente corretta; quelle regole scolasticamente corrette non fanno di te un compositore, ma un buon organizzatore di intervalli armonici. allevi si ferma li, nelle sue composizioni non c'è niente niente niente di più di quello che normalmente esce fuori quando ti abituano a praticare l'armonia (se sei portato a "ragionare attraverso le dieci dita", lo fai al pianoforte, altrimenti lo fai con carta, gomma e matita direttamente sul pentagramma... questione di attitudine). allo stesso modo, il diploma in pianoforte (anzi, il "compimento superiore") ti porta ad avere un magistero della tecnica per il quale le tue dieci dita camminano eccome sulla tastiera del pianoforte; io, sinceramente, questo magistero della tecnica non lo riscontro nelle esecuzioni di allevi. non necessariamente deve suonare come liszt, però qualcosina dovrebbe pur trasparire da cotanto percorso accademico. boh. e veniamo a uto ughi: ughi è un interprete straordinario, un personaggio che ha portato l'approfondimento dei grandi capolavori della musica classica a livelli difficilmente eguagliabili; a "quel" livello, sei talmente a contatto con l'arte con la A maiuscola che, se non componi, è semplicemente perchè hai deciso di dedicare il tuo tempo all'esecuzione; ma praticando l'arte, respirando i capolavori - tanto per fare retorica - poi riconosci la qualità quando la incontri. questo ti mette al di sopra di qualunque ipotetica scala gerarchica compositore - interprete.
altrimenti, padre cionfoli (che compone) sarebbe automaticamente più grande di robbie williams (che esegue).

b) il successo di allevi non è un buon metro di giudizio per valutarne la validità: anche costantino vitagliano ha un certo successo (sicuramente rimorchia più di me), ma non per questo gli affideresti il tuo futuro, o no? e l'aula di tribunale televisivo di forum è più attendibile della corte di cassazione?
a latere (e mi voglio proprio togliere tutti i sassolini dalle scarpe), successo o non successo, come è possibile che un personaggio che dichiara un ineccepibile curriculum accademico se ne esca con sfondoni come "andavo a fare l'esame da concertista"? uhmmm, non mi permetto di gridare al millantato credito, ma o i discorsi glieli scrive qualcuno (magari la moglie addetta stampa), o l'amico ha le idee (dialetticamente) poco chiare.
e potrei dilungarmi su tutti gli episodi più o meno agiografici che circondano la biografia alleviana, episodi non documentati, non documentabili, troppo belli per essere veri.

c) l'invidia del successo. boh. io il mio lavoro lo faccio serenamente, se una mia musica piace sono contento, se il committente non è contento, cerco di migliorare. riconosco che, probabilmente, non guadagnerò mai quanto allevi (anche se, a suo tempo, gli autografi li hanno chiesti anche a me, eh eh ), però so riconoscere se la stoffa c'è o se è un colossale equivoco. ora, che io, povero scemetto capitato per sbaglio su un blog, definisca allevi come un equivoco del mondo musicale può convincere poche persone; ma se questo dubbio me lo confermano tutti i musicisti che conosco e pure quelli che non conosco, tipo ughi (che sicuramente non può essere tacciato d'invidia o di rosiconeria), allora qualche dubbio sul personaggio comincia a concretizzarsi.

ok. finora potrebbero essere solo sensazioni superficali; comunque, siccome sono testardo, mi sono tuffato nell'ascolto approfondito del quarantenne genio marchigiano. mi lavo le orecchie, faccio partire il cd e, e, e... porca miseria ragazzi! ma veramente siamo proprio a livello richard clayderman ("lady D", do you remember?) o stephen schlaks, magari magari magari le cose più facili di george winston. dov'è la musica classica? dov' è il potenziale rivoluzionario della musica che sgorga dall'anima? (mi sembra fosse più o meno questa la frase alleviana...) queste sono solo orecchiabili melodie pop.
insomma, è come se volessimo paragonare il quadro con il clown che piange (o, a scelta, il castello nella foresta, o il mutandari autentico) aggiudicati in televendita alle opere di raffaello. per carità: pure il clown che piange può essere dipinto con perizia, ma non lo porto nelle sale del museo, tuttalpiù ci arredo la sala banchetti della trattoria a conduzione familiare...
che poi sia meglio se i miliardi li guadagna allevi piuttosto che il solito truzzo calciatore con l'orologio da 25000 euro al polso, siamo tutti d'accordo, ma tanto per citare bennato, nel caso di allevi "sono solo canzonette"...
mi scuso per la lunghezza, buon anno a tutti

Anonimo ha detto...

Grazie @Enrico, Buon Anno a te e a tutti quanti.

Anonimo ha detto...

caro maestro Ughi,

questo ragazzino di provincia ve lo ha proprio inserito nel culo!lui è ricco, famoso, scrive musica propria.voi morti di fame , conformisti e matematici della musica.....

w allevi e l'anticonformismo

Enrico Cosimi ha detto...

Caro anonimo, permettimi di analizzare il tuo raffinato messaggio:

a) questo "ragazzino di provincia": a quarantanni è ancora ragazzino? accidenti! neanche michael j. fox...

b) "è ricco e famoso": sicuramente ha più soldi di me, ma sulla fama al di la degli italici lidi, sarei abbastanza cauto. prova a fare una ricerca sul new york times, relativamente allo sbandierato concerto del blue note... non trovi niente eh eh eh

c) "scrive musica propria": premesso che, come direbbe il sor alvaro del mercato sotto casa mia, se devi scrivere quelle robbe, meglio non scrivere per niente; premesso questo, guarda che scrivere o non scrivere è solo una scelta, non è un dono divino, eh!

d) "morti di fame": uhmmm, se ne può parlare per quello che mi riguarda, non credo che Ughi se la passi tanto male.

e) "conformisti": cosa c'è di più conformista che millantare un credito inesistente? cosa c'è di più conformista che spacciare segatura per polenta? cosa c'è di più conformista che, quarantenni, travestirsi da pischello con le converse e nascondersi dietro l'ufficio stampa della moglie? mi fa pensare ai cadaveri degli anni '60 con i capelli tinti, ripescati per fare "una rotonda sul mare". pensaci un pochino...

f) "matematici della musica": senza partire da adamo ed eva, guarda che questo è più un complimento che un insulto, eh eh eh

bacio le mani
enrico cosimi

Unknown ha detto...

Salve a tutti...

Non metto in dubbio che Allevi qualcosa sappia comporre...
le melodie che scrive in fin dei conti sono pure orecchiabili.
Il problema è che vanta d'essere il genio del millennio e si paragona Mozart o a Brahms....
mi chiedo :
lo ha mai ascoltato Brahms?

Nella musica di autori come Brahms ed altri ci troviamo di fronte ad una espressività e sensibilità umana estremamente sottili e raffinate.
Tutte cose queste che Allevi non riesce ancora a capire e sopratutto a sentire.

Ogni volta che rilascia un intervista propone una celebrazione di sè e del suo talento.
e questo sarebbe un esempio da seguire?
Purtroppo la Allevimania non è altro come dice Ughi che specchio
della decadenza del nostro tempo.
Non pretendo che scriva come Bramhs
ma almeno stia zitto e continui pure a fare le sue canzonette.

andrè ha detto...

ho iniziato da poco ad ascoltare allevi.....mi pare un esecutore bravino ma un compositore decisamente mediocre, i suoi sembrano meri esercizi di stile, e sopratutto emozione zero, passione zero....niente che giustifichi un tale successo, ma in italia si sa come vanno le cose.....il conformismo genera fenomeni davvero deprecabili...ovviamente tutti liberi di ascoltare chi ci pare e piace, ma forse non è il caso di esaltarsi tanto....mi viene in mente il bublè comprato e osannato da gente che mai si sarebbe sognata di ascoltare sinatra....prima di gridare al genio, meglio informarsi, no ?

andrè ha detto...

dimenticavo la cosa fondamentale : E' TERRIBILMENTE NOIOSO ! TANTO MEGALOMANE QUANTO NOIOSO !
e poi basta, sennò sembra davvero di infierire...

Anonimo ha detto...

Ho ascoltato l'inizio di qualche brano di Allevi. Impossibile resistere oltre il minuto. Uno strazio. Ughi ha detto parole sante e misurate sull'argomento. Ma come ha fatto a resistere per tutto il concerto ?
A tutti i fans di Allevi, digiuni di cultura musicale e privi di gusto, do un consiglio: ascoltate 1invenzione a 2 voci. Scoprirete che c'e' piu' musica e arte in una sola di quelle pagine che in tutto cio' che ha scritto e scrivera' mai Allevi. A quelli (spero pochi) che sono musicisti e che ascoltano Allevi do lo stesso consiglio. A Allevi pure, stesso consiglio e auguri, il tempo e' galantuomo.

Anonimo ha detto...

Mi sembra che sul caso Allevi siamo molto sintonizzati, leggetevi la "nostra" intervista ad Allevi sul nostro blog http://allegrofranchino.wordpress.com...Se vi fa piacere linkiamoci; saluti Max Morinibros L'Allegro Franchino

Anonimo ha detto...

dopo aver ascoltato Uto Ughi ieri sera a Busto Arsizio ho meglio capito il suo dissenso nei confronti di Allevi
il livello artistico che li' separa è talmente alto da non poterli nemmeno lontanamente confrontare
viva la musica !!!

Anonimo ha detto...

il Signor Ughi é proprio inciampato in alcune affermazioni esageratamente velenose che la sua lingua biforcuta si poteva risparmiare volentieri...e se proprio ci teneva a dire la sua poteva farlo con più garbo...d'altronde Giovanni Allevi suona,compone,tiene concerti e non pesta i piedi agli altri...dunque chi pecca di superbia non penso sia lui!mi spiace!

Enrico Cosimi ha detto...

Stiamo paragonando seta e cotone, Ughi e Allevi non sono sullo stesso piano, a meno che non si voglia mandare l'acqua in salita e affermare che Cristo è morto di freddo. Il garbo o non garbo delle affermazioni è proporzionale all'assurdità del "fenomeno" Allevi, delle sue improvvide affermazioni, della sua mediocrità negata dagli incompetenti, ma evidente a chiunque faccia della musica e della composizione la propria scelta di vita.

Anonimo ha detto...

Io come pianista suono Bach, Mozart, Beethoven i tutti i grandi pianisti passati.
Voglio precisare che sono io di mia volontà che scrivo questo commento.
Mi chiedo perchè tutte queste persone siano contro Giovanni Allevi. Come risposta non vorrei un semplice "non è bravo" mi piacerebbe una vera e propria motivazione; fatemi un'elenco del perchè bisognerebbe "disprezzarlo". Forse perchè la musica che suona l'ha composta lui e non reinterpreta i grandi autori ?
E QUINDI ?!?!?!? Sarebbe questo il "grande" motivo ?!?! Io non credo.
Forse perchè ha un modo di esprimersi completamante deiverso ?!? Se è per questo bisognerebbe solamente apprezzarlo.
E prima di giudicare rispondete e pensate a questa domanda:
Lo commentate seguendo pareri di altre persone o lo commentate così solo perchè avete ascoltato dei suoi cd o forse perchè, magari lo avete visto suonare in una pubblicità ? Lo conoscete davvero ?
Io vi consiglierei di andare a vedere un suo concerto dal vivo, ascoltare quando parla e magari fargli una domanda alla fine del concerto.
A quanto pare la maggior parte di chi ha scritto un commento dice: " Bravo Uto Ughi "
Io non sono per niente d'accordo su questa affermazione.
RIFLETTETE.
UNA FAN DI ALLEVI

Enrico Cosimi ha detto...

Forse, "disprezzare" è troppo forte, il sentimento diffuso tra gli addetti ai lavori è l'incredulità, cioè l'incapacità di trovare - anche sforzandosi - una qualsiasi traccia di genio, una luce, una scintilla che differenzi la produzione alleviana da una onesta forma di artigianale SONORIZZAZIONE. Sia detto con il massimo rispetto per questa forma di composizione, la sonorizzazione appunto, che ha più di un motivo d'esistere - ad esempio, per accompagnare in maniera non invasiva le immagini televisive.
Il corto circuito scatta quando si sente paragonare una composizione tutto sommato innocua, detto in termini affettuosi, alle grandi composizioni del passato e del presente (specie poi quando questi paragoni azzardati sono portati avanti dallo stesso riccioluto pianista...); a quel punto, se sei un addetto ai lavori, i conti non ti tornano più: non c'è una tecnica esecutiva sopraffina, al di sopra di uno standard da quinto/ottavo anno di media caratura; non c'è uno sforzo compositivo che lasci senza fiato; non c'è un impatto propositivo che ti faccia girare la testa. E' tutto molto banale. Ma se lo dice una persona normale, come posso essere io o altri 99 che si esprimono su diversi forum, passo per "invidioso" (??); se si esprime negativamente un Ughi o un altro compositore/esecutore di chiara fama, viene a cadere ogni possibile accusa d'invidia.
E allora, qual'è il vero grande merito di Allevi? Secondo me, solo quello di aver realizzato un prodotto che - sapientemente veicolato - HA DATO L'IMPRESSIONE a determinati settori di pubblico di poter esporsi alla musica classica senza sbadigliare: è sicuramente un pregio. Ma da questo a parlare di arte, ce ne corre. Che poi, Allevi nel retropalco sia la persona più simpatica di questo mondo, magari più simpatica di un Uto Ughi o di un Riccardo Muti, sinceramente è una caratteristica non attinente alla discussione.
E' sufficiente come riflessione?

Anonimo ha detto...

Pongo una domanda a tutti voi, vorrei solo sapere che emozioni provate, quando ascoltate la musica di Brahms.