
"Essere sotto il culo di una rana in fondo a una miniera di carbone" è un modo di dire ungherese usato per descrivere una condizione di sfiga assoluta, estrema: quella con cui devono fare i conti i protagonisti di queste pagine, un gruppo di giovani nell'Ungheria degli anni Cinquanta. La loro sfiga ha mille volti, uno più inquietante dell'altro: l'oppressione prima nazista e poi sovietica, i mille opportunismi individuali che rendono complicatissima l'esistenza, gli stanchi rituali di regime, l'incombente minaccia del servizio militare. I protagonisti di questa esilarante tragicommedia riescono a sfuggire al diffuso squallore della quotidianità (e dell'esercito) giocando a pallacanestro in una squadra di serie A, rincorrendo fanciulle e, più in generale, esercitando la nobile a laboriosa arte del non far niente. Un brillante romanzo d'esordio, ambientato nel periodo tra la fine della guerra e l'insurrezione di Budapest del '56, che narra le poco gloriose gesta di un gruppo di amici all'interno del grigio scenario del socialismo realizzato, e culmina in un amaro epilogo fatto di emigrazioni, separazioni e tradimenti. Un libro che affronta, sorridendo, temi forti: la tragica assurdità della vita in una società stalinista, l'ambivalenza dell'amicizia, la disperazione e la ribellione di una generazione che si è sacrificata per le strade di Budapest nel '56.
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3 commenti:
insomma un bun consiglio di lettura da tenere in considerazione anche se in questo periodo mi sono orientato ai classici... lo finirò david copperfield?
Altro buon consiglio di lettura: "Ragazzo da parete" di Stephen Chbosky, un autore americano che ha scritto un romanzo superletto tra i teenagers e poi vietato in molti licei americani), un diario di un adolescente alle prese con le prime esperienze di amori, droghe e sentimenti vari, in cui si parla anche di saggi scolastici su Holden e Kerouac, degli Smith, di Rocky Horror Picture show .
Lo sto appunto leggendo :)
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