24 novembre 2015

[Recensione] Armando Polli - La cura della persona


È la prima volta che leggo un libro autoprodotto. Il primo appunto che mi sento di fare è puramente di tipo tecnico, la formattazione dell'ebook non è delle migliori. Mancano soprattutto le indentazioni delle prime righe dei paragrafi. Strano perché Streetlib, la piattaforma utilizzata dall'autore è stata creata dalla Simplicissimus Book Farm di quell'Antonio Tombolini che praticamente ha portato l'ebook in Italia (partecipai al primo storico BarCamp romano nel 2007 dove Il Tombolini in persona mostrò alcuni dei primi ereader, e da lì a poco me ne comprai uno).

Ho sempre pensato che leggere il libro di un'autore autpubblicato fosse una perdita di tempo. Visto il poco tempo che abbiamo per leggere tanto vale leggere autori già affermati. Ma non mi sono pentito affatto della lettura di "La cura della persona".

Vale le pena dire come mi sono imbattuto in quest'opera: una persona a me molto cara me l'ha consigliato perché riteneva che il protagonista mi assomigliasse in qualche modo. A parte la passione per la musica e la scrittura non ci ho trovato molte somiglianze devo dire. Che poi il protagonista, così come l'autore è un grande appassionato di Progressive, musica che non disdegno affatto, ma sebbene sia un ascoltatore onnivoro ho sempre preferito sonorità un po' più "sporche" come il blues, il rock (con molto blues) e ovviamente il jazz. Dove invece andiamo d'accordo è senza dubbio nel giudizio sulla West Coast che fa venire il mal di pancia anche a me.

Ma sto divagando, torniamo al romanzo. Devo dire che le prime pagine non invogliano molto a proseguire con la lettura, ci si imbatte subito infatti una serie di ricordi di infanzia e flussi di coscienza piuttosto noiosi, dopo aver resisito un po' finalmente comincia a prendere forma la storia, un sorta di giallo di provincia in cui il protagonista Nicola si trova in qualche modo invischiato nel rapimento di una bella ragazza di cui si invaghisce pur non avendola mai conosciuta. La mia impressione però è che la storia sebbene ben costruita almeno per i primi tre quarti, rimanga sempre sullo sfondo. Che cioè serva all'autore più che altro per propinarci ogni tanto i suoi ricordi e flussi di coscienza che continuano ad affiorare numerosi lungo tutto il corso dello scritto e che al lettore medio (io) potrebbero non interessare affatto.

Dicevo che la storia è ben costruita per i primi tre quarti, la parte finale poteva essere sviluppata meglio secondo me. Non mi è piaciuta la soluzione finale del giallo che ho trovato un po' patetica, ma tutto sommato congeniale al messaggio di "redenzione" che ha voluto darci l'autore. In quest'ottica possiamo senz'altro considerare "La cura della persona" un romanzo di formazione. Trovo molto curioso come tutti i personaggi che entrano casualmente nella storia siano collegati fra loro in quelche modo, la figlia di questo, il padre di quest'altro. Insomma un po' troppe coincidenze ma questo ci può stare anche se alla fine ne esce una storia per certi versi surreale.

Dove l'autore ha un grande talento è nella creazione dei personaggi, bastano pochi tratti per delineare personalità inconfondibili e che ci sembrano familiari in qualche modo (ogni appassionato di musica ha conoscituo almeno un Ennio nella vita). Originale l'idea di infilare nel romanzo una scheda con una specie di ritratto per ogni personaggio. Quello di creare tali schede è un consiglio che si trova in tutti i libri di scrittura creativa, ma di solito rimangono fuori, servono solo come riferimento personale all'autore, il quale in questo caso invece ce le ha infilate dentro permettendo al lettore di dare una sbirciata nella vita dei personaggi.

Vale la pena aver letto un libro se alla fine si ha la sensazione che ti abbia lasciato qualcosa dentro. E devo dire che alla fine quel "qualcosa" io ce l'ho trovato. Per le future opere consiglierei all'autore di concentrarsi di più sulla storia e meno sui ricordi e flussi di coscienza che sono la principale causa per cui di solito gli editori rifiutano i manoscritti.

Link utili
Il blog di Armando Polli con i rifermenti per chi fosse interessato all'acquisto del libro.


Un interessante sito di Armando Polli dedicato al Rock Progressive con numerose schede di gruppi anche misconosciuti

2 commenti:

Lisa Agosti ha detto...

La copertina e il titolo mi ispirano, ma dopo aver letto la recensione non credo che questo libro faccia per me.

Capisco bene però quel che intendi, certi libri non devono essere perfetti per avere quel "non so che" che ce li fa apprezzare e ricordare.

Renato ha detto...

Lisa le mie tutto sommato sono opinioni personali, tu sei scrittrice e lettrice e sai bene che magari ciò che piace a me potrebbe non piacere a te e viceversa. C'è chi in questo libro ha trovato interessante e apprezzato molto ciò che a me non è piaciuto (i vari flussi di coscienza etc.).