12 agosto 2003

La meglio gioventù

Del film ne parlo oggi, dura ben sei ore diviso in due atti, all'Eden a Piazza Cola Di Rienzo danno i due atti in due sale diverse. Vi sembrerà strano ma c'era tantissima gente, nonstante il periodo di vacanze e la lunga durata. Eppure sei ore passano in fretta, (per la verità l'ho visto in due giorni) alla fine vorresti che il film continuasse ancora.
È una saga di una famiglia italiana dagli anni '60 ai giorni nostri. A me piacciono le saghe! Tempo fa mi sono sparato l'enorme tomo di James A. Michener: La Baia (Chesapeake). E il film racconta le vicende della famiglia un po' alla maniera di Michener: vita vissuta da persone comuni per raccontare la storia. Qualcuno dice che "La storia siamo noi". Non sono molto d'accordo, io penso che noi, il popolo, la storia la subisce, (a parte casi estremi come le rivoluzioni, vabbè ma si andrebbe troppo fuori tema).
Il film comincia con un viaggio, siamo nel 1966 e quttro amici (due sono fratelli) vogliono andare a Capo Nord, per alcuni contrattempi e vicende che segneranno i protagonisti per tutto il film, i quattro si dividono e seguiremo solo Nicola, (l'immenso Luigi lo Cascio), ma non arriverà a Capo Nord perché mentre si trova in Norvegia c'è l'alluvione a Firenze e decide di andare a dare una mano come migliaia di Angeli del fango da tutto il mondo, quello che compie Nicola è indubbiamente un viaggio inziatico. E c'è un viaggio anche alla fine del film, l'ultimo della famiglia ventenne decide di fare quello stesso viaggio che lo zio fece 37 anni prima, ma lui a Capo Nord ci arriva e il cerchio magicamente si chiude. In mezzo tutte le vicende che hanno segnato la nostra storia contemporanea: il '68, il terrorismo, tangentopoli, la strage di Capaci.
Molto controversa la figura di Matteo, fratello di Nicola, sempre insoddisfatto, sempre alla ricerca di ordine.
Evito di dire altro perché magari lo volete vedere (ve lo consiglio caldamente) e non vorrei svelare cose che sono belle scoprire durante la narrazione.

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