
Questo disco è per certi versi più maturo, più solido rispetto ai primi due, la chitarra sporca e la voce calda e roca di Dan Auerbach, il ritmo di Patrick Carney: una miscela unica e coinvolgente. Un blues urbano, di chi ha ricevuto sempre calci nel culo ma ha la forza di alzarsi in piedi, imbracciare una chitarra e cantare il blues e la sua rabbia al mondo.
Una peculiarità dei Black Keys è che hanno fan che ascoltano generi diversi: blues, rock classico, rock alternativo. Perché la loro musica è alla radice di tutto. Per me è il disco dell'anno.
Sito ufficiale della band:
The Black Keys
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